Sperimentazione europea al Centro Rett del “Versilia” di Giada Menichetti

 

Giorgio Pini, direttore del Centro Rett dell’ospedale versiliese

CAMAIORE – Dieci bambine affette dalla sindrome di Rett, patologia neurologica al femminile che blocca lo sviluppo psicomotorio, stanno sperimentando all’ospedale Versilia un nuovo farmaco, con effetti potenzialmente regressivi della malattia. Iniziativa possibile grazie al progetto “…e io avrò cura di te”, finanziato con 60 mila euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e con altri 20 mila dall’Asl 12.

Vengono dalla Toscana, da Milano, da Napoli e anche dalla Svizzera Francese le piccole pazienti che il dottor Giorgio Pini, responsabile del Centro Rett dell’ospedale Versilia, sta seguendo da diversi mesi. “La scoperta di questo farmaco è recente – ha spiegato – le bimbe hanno mostrato miglioramenti a diversi livelli, sull’attenzione e la capacità motoria. Per far regredire la malattia, comunque, di strada ne abbiamo ancora tanta”.

Dai piccoli numeri delle malattie rare, come la sindrome di Rett, alle grandi cifre dei settori sanitari più comuni: cardiologia, oculistica, chirurgia, geriatria, dove la

Arturo Lattanzi (in basso) e Brunero Baldacchini, direttore dell’Asl 12

Fondazione presieduta da Arturo Lattanzi ha confermato il suo impegno al fianco dell’Asl versiliese

Con 135.800 euro l’ente lucchese ha finanziato un progetto dedicato all’assistenza dei pazienti anziani, con particolare riferimento al rischio delle cadute; altri 189.500 euro sono serviti per acquistare un microscopio operatorio per il reparto di oculistica; 60 mila sono stati dirottati su cardiologia e 200 mila riservati all’acquisto di nuovi strumenti chirurgici.

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