Torneo al Circolo Tennis Viareggio per sostenere la Fondazione

 

In campo, tutti insieme, per sostenere l’attività della Fondazione T.I.A.M.O a favore della cura riabilitativa e ricreativa di ragazzi affetti da malattie rare.
Anche il maltempo ha concesso una benefica tregua e sui campi in terra rossa del Circolo Tennis Viareggio 1896 si è potuto così disputare, nei giorni scorsi, il divertente torneo (un doppio giallo a sorteggio compensato) organizzato dal Rotary Club, dal Rotaract (la sezione giovani), con la collaborazione attiva e decisiva del Circolo tennis e del suo team di maestri federali (Gino Cerri, Diana Giacometti, Massimo Garrone).
Il ricavato è stato donato alla fine al presidente della Fondazione T.I.A.M.O. (e storica racchetta italiana) Giorgio Fazzini.
Tanti i partecipanti e i sostenitori che hanno risposto all’invito della presidentessa del Rotary Marina Gridelli e che grazie alla simpatica formula hanno ingaggiato brevi ma anche equilibrate partite (un po’ di sana competizione non fa mai male).
Un pomeriggio di festa dello sport, un po’ come nello spirito giornaliero che anima i frequentatori del centenario circolo nella pineta di ponente: mettere insieme, con il collante del tennis, giovani e meno giovani, donne e uomini, con diversi grandi di qualità sportive Tra i primi giocatori con il più alto punteggio si sono distinti: Ivana Barsanti, Tiziana Pezzini, Alessandro Cassina, Riccardo Albertini, Giuseppe Funel, Olga Giannini, Leonardo Verdirosa… «Non hanno certo demeritato tutti gli altri», chiosa a ragione il decano dei maestri Gino Cerri. Premi per tutti alla fine grazie alla sensibilità della Fondazione Carnevale.
Una iniziativa di successo quella della presidente del Rotary Marina Gridelli. «La Fondazione T.I.A.M.O e le associazioni cittadine ad essa legate ha spiegato svolgono una importante azione a favore dei ragazzi colpiti da malattie rare e meritano l’attenzione massima dei versiliesi e un sostegno».
Nel ringraziare partecipanti e organizzatori il presidente Giorgio Fazzini ha ricordato in particolare l’ultimo progetto appena attivato dalla Fondazione con l’acquisto di strumento hardware e speciali sofware che consentono a bambini che non possono parlare e hanno anche problemi motori di comunicare con i loro cari e i medici con il battito degli occhi: il computer dopo una complessa calibrazione riesce a tradurre in parole il movimento delle palpebre.

 

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